“Non con i nostri soldi”: Lega Spi Q.5 dice no al finanziamento delle armi
L’assemblea generale della Lega Q5 dello SPI CGIL Firenze, riunita il 20 ottobre 2025, ha lanciato un appello forte e chiaro: basta utilizzare le risorse dei lavoratori per finanziare la guerra e la produzione di armi.
I diritti umani al centro
Richiamando l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, l’assemblea ha ribadito che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti, e che devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. Di fronte alle tragedie di Palestina e Ucraina, questa affermazione deve trovare la sua attuazione concreta.
L’impegno concreto
Lo SPI CGIL chiede di:
- Impedire che le risorse degli iscritti finiscano in banche o fondi che partecipano al finanziamento della produzione e vendita di armi
- Escludere dalla gestione dei fondi le società che producono mine anti-uomo, munizioni a grappolo e qualsiasi tipo di arma da guerra
- Privilegiare fondi comuni, ETF e banche che esplicitamente escludono le aziende produttrici di armi
- Applicare rigorosamente la legge 220/2021 che vieta questi finanziamenti
Un messaggio di pace
“La vita è sacra come la libertà” – l’assemblea riafferma che la pace non è solo un valore, ma una scelta concreta che passa anche attraverso le nostre decisioni economiche e finanziarie. Rendere esplicitamente chiara la posizione contro la logica del riarmo è l’unica alternativa possibile alla risoluzione dei conflitti.
Un appello di coerenza e ribellione che lo SPI CGIL auspica possa essere adottato dall’intera organizzazione, mettendo al primo posto la vita e la libertà contro il sopruso e la violenza.





