Cgil: Non è il momento di indebolire il Paese e bloccare le riforme
La situazione che attraversa il Paese, l’Europa e il mondo è di straordinaria complessità. La pandemia e la guerra hanno fatto esplodere disuguaglianze, ingiustizia sociale e reso evidenti tutte le fragilità di un sistema globale che ha messo ai margini i diritti delle persone e dell’ambiente ponendo al centro le ragioni della finanza e del profitto.
Una parte sempre più consistente del Paese non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese. Questa è la prima emergenza sociale da affrontare. C’è bisogno di risposte immediate a partire dal mese di luglio e con interventi strutturali.
Sono i temi che abbiamo posto all’ultimo incontro del 12 luglio 2022 a Palazzo Chigi: crisi energetica, superamento della precarietà, strumenti fiscali per tutelare i salari e le pensioni dall’aumento dell’inflazione, salario minimo e legge sulla rappresentanza, rinnovo dei contratti, politiche industriali, scuola, sanità, una vera riforma fiscale, pensioni, politiche dell’abitare, vecchie e nuove povertà.
Per tutto questo c’è bisogno di un Governo che dia risposte nel pieno delle sue funzioni. Bisogna agire subito a partire dalla tutela della parte più fragile e debole del Paese. Serve un confronto per dare risposte urgenti e concrete al mondo del lavoro e ai pensionati, avviare serie riforme strutturali e dare piena realizzazione al PNRR.
Siamo rispettosi delle soluzioni che il Parlamento dovrà individuare ma ribadiamo con forza che la crisi sociale deve essere la priorità che tutti devono avere presente.
Non è il momento di indebolire il Paese e bloccare le riforme.
(Nota stampa segreteria Cgil)