RSA Toscane: Sindacati contro gli aumenti delle rette, difendere famiglie e lavoratori
Le Organizzazioni Sindacali Regionali dei Pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UIL Pensionati hanno reagito con fermezza alle dichiarazioni dei gestori di alcune RSA toscane, comparse oggi sulla stampa, in cui si prospettano aumenti delle rette a carico delle famiglie fino a oltre 300 euro mensili. Tali dichiarazioni arrivano nonostante gli accordi già raggiunti con la Regione Toscana e le cooperative sociali.
I sindacati dei pensionati sottolineano che le rette attuali sono già onerose e si impegnano a difendere con determinazione gli ospiti delle RSA e le loro famiglie, opponendosi a qualsiasi ulteriore incremento. Inoltre, ribadiscono la loro costante azione per garantire una migliore qualità dei servizi offerti e la tutela dei diritti dei lavoratori del settore, sostenendo che l’applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali rimane una garanzia fondamentale per la sicurezza e il benessere degli ospiti.
Crisi nel sistema sociosanitario per anziani
I sindacati evidenziano che la situazione è aggravata da un contesto nazionale difficile. La recente legge delega sugli anziani, pur approvata, manca delle risorse necessarie per riformare il sistema della non autosufficienza, mentre i fondi per la sperimentazione della prestazione universale sono quasi inaccessibili per la maggior parte degli anziani a causa di requisiti estremamente restrittivi (ISEE inferiore a 6.000 euro, età superiore agli 80 anni, e condizioni assistenziali gravissime).
In Toscana, inoltre, le famiglie si trovano a dover affrontare liste d’attesa in crescita e costi sempre più alti per l’assistenza agli anziani non autosufficienti, un problema che le organizzazioni sindacali definiscono urgente e drammatico.
L’accordo con la Regione: un passo avanti da difendere
I sindacati accolgono positivamente l’accordo raggiunto con la Regione Toscana, che prevede un investimento di oltre 22 milioni di euro per l’adeguamento contrattuale dei lavoratori delle cooperative sociali e nuovi investimenti sociosanitari a partire dal 2026-2027. Questo accordo segue l’intesa di settembre 2023, che aveva stabilito un aumento delle quote sanitarie fino al 2025, garantendo al contempo l’invarianza dei costi per le famiglie e migliori condizioni per i lavoratori.
Le organizzazioni chiedono alla Regione Toscana di difendere con fermezza questo accordo e di non cedere a pressioni che metterebbero a rischio le famiglie e i lavoratori del settore, ribadendo la necessità di trasparenza e responsabilità da parte dei gestori delle RSA.